Santa Maria Assunta
Santa Maria Assunta – Via Costituente – 10071 Borgaro Torinese TO
La chiesa di Santa Maria Assunta, comunemente detta “Chiesa vecchia del centro storico”, in realtà non è la chiesa più antica di cui si abbia notizia a Borgaro. Nei primi secoli del Medioevo la comunità borgarese aveva il suo centro lungo la strada di Lanzo (attuale Via Lanzo/Strada dell’Aeroporto), dove sorgeva la chiesa romanica di Santa Maria delle Grazie (in seguito totalmente rifatta come cappella nel Settecento e poi demolita nel 1958-1959). Tuttavia, intorno al XII secolo, il centro della vita borgarese si spostò nell’attuale centro storico, nei pressi del castello.
Nel 1584, la contessa Margherita Langosco di Stroppiana (†1629), feudataria di Borgaro, fece costruire nel nuovo centro una chiesa dedicata a Sant’Antonio, a una sola navata, che venne completata nel corso del secolo e mezzo successivo.
Nella prima metà del Settecento, la chiesa divenne sede parrocchiale e fu dedicata a Santa Maria Assunta, titolo identico a quello della parrocchia (rimasto in uso fino al 2008): in quel periodo furono eretti gran parte degli altari laterali, e i muri vennero sopraelevati per sorreggere una nuova volta in muratura (prima era in legno). Nel 1740 fu costruito il campanile, su un terreno offerto dalla famiglia Birago, feudataria di Borgaro, che in cambio ottenne di realizzare la cappella di famiglia all’interno della chiesa, il più rilevante elemento laterale della chiesa, a sinistra guardando verso l’altare maggiore. Venne parzialmente realizzata anche la facciata, poi terminata nell’Ottocento, quando un’ulteriore campagna di lavori diede all’edificio l’aspetto attuale.
All’interno della chiesa, oltre alla cappella Birago, gli elementi artisticamente più rilevanti si trovano sicuramente nel presbiterio. Nel 1786 venne completato l’altare maggiore, opera marmorea di pregevolissima fattura, che viene così descritta da don Giovanni Banche (1912-1997): «L’altare maggiore […] è da ascriversi all’elenco degli altari di maggior rilievo, ed è tale come ora si ammira in seguito agli abbellimenti ed innovazioni approntate attraverso i secoli. È dominato da un artistico e imponente tronetto in marmo bigio, con otto aggraziate colonnine con capitello acanteo che sorreggono la cupoletta conica, avente sul lato prospettico un’ampia apertura semicircolare sul fronte, ornata da ghirlande dorate che circondano un cherubino. Bella anche la croce dorata che corona il tempietto». La somiglianza con l’altare della Chiesa del Carmine di Torino, realizzato una quindicina di anni prima, fa propendere per l’attribuzione a Ignazio Mario Camillo Renato Birago (1721-1783), architetto reale sabaudo e conte di Borgaro. Rilevante è anche l’ampia tela sulla parete di fondo: rappresenta l’Assunzione di Maria in cielo, che sovrasta sia i santi patroni Cosma e Damiano sia San Benedetto, anch’egli oggetto di particolare devozione a Borgaro per l’antica presenza di un monastero benedettino di incerta localizzazione (gli stessi benedettini furono probabilmente il tramite dell’introduzione a Borgaro del culto dei santi medici). Negli anni Novanta del Novecento, un’ispezione della Soprintendenza Belle Arti ha attribuito l’opera a Francesco Gonin (1808-1889), pittore valsusino celebre per aver illustrato l’edizione definitiva dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni del 1840.
Attualmente, l’edificio è utilizzato per il culto nel mese di maggio, ma nel corso dell’anno è aperto anche per eventi culturali e visite guidate