DIO CI STA PARLANDO ORA
SALUTO – ACCOGLIENZA – SEGNO DI CROCE
Introduzione:
Quaresima è tempo di penitenza. Quest’anno la penitenza non la scegliamo, ci viene imposta. Non ci resta che accogliere l’invito, chinare il capo e dire con sofferta fermezza <<Sia fatta la tua volontà, Signore>>. Che nulla vada perduto di questa esperienza di solitudine, di silenzio, di sofferenza, di amore. Nei vari incontri abbiamo riflettuto su quanto Gesù amasse fermarsi ed incontrare la gente nelle proprie case, ed ora in questa Quaresima così particolare, ci porta all’incontro con Gesù che entra, a porte chiuse nelle nostre case, facendoci sentire la Sua presenza e la mancanza del nostro prossimo, dei nostri gruppi . Gesù ci aspetta: Dio ci sta parlando ancora.
REALTÀ: Stiamo attraversando un momento difficile, strano, inaspettato. Siamo stati colti di contropiede da questa epidemia del Coronavirus. La notte di Capodanno, mentre ci scambiavamo gli auguri per un nuovo anno, nessuno di noi avrebbe potuto prevedere il momento che stiamo attraversando. Ci sembra un brutto sogno. È proprio vero? La nostra libertà ci viene limitata, chi è il nemico da accusare? Dobbiamo mantenere la calma, essere pazienti, intelligenti, responsabili e misericordiosi. Tutto dobbiamo fare per amore.
“Solo per amore non ti abbraccio, per amore resto in casa, per amore non si celebra la Messa insieme alla mia comunità, per amore limito i miei impegni…
Ci manca il non accostarci all’Eucarestia? Certamente sì, ma Dio è più grande del nostro cuore e anche della nostra Messa. Dio lo incontriamo dappertutto, nella sua Parola, nei fratelli, nella preghiera. Lo incontriamo nello studio e nella meditazione che questo silenzio forzato ci impone.
Don Stefano nella lettera che ha scritto per noi fedeli domenica 8 marzo ha giustamente detto:
Questo tempo di prova può diventare l’occasione per riscoprire questa verità così dimenticata: noi siamo relazione con il Mistero di Dio, non siamo parte di un tutto che quando crolla ci trascina inevitabilmente con sé. Siamo qualcosa in sé di indistruttibile, perché fondato su ciò che né la tignola, né la ruggine consumano (Mt 6,19).
In questi tempi, cari amici, siamo chiamati a testimoniare la fede non più con le attività pastorali, ma con la pace con cui viviamo il presente che ci è dato. Preghiamo perché cresca in noi la consapevolezza di “essere di Cristo”. A Maria Consolatrice, Patrona della nostra diocesi, ci rivolgiamo per implorare la Grazia di pronunciare il nostro “Eccomi” sempre e dovunque Dio ci chiamerà.
A motivo delle precauzioni da assumere, non ci incontriamo per la consegna scheda, e dunque la presentiamo con un’altra forma. Non potendo riunirci per ascoltare la Parola di Dio, ci può diventare uno stimolo per prenderci del tempo personale per leggere e meditare il Vangelo nelle nostre case. Quando finirà perché finirà, sarà bello ritrovarci e condividere le nostre ansie, paure, e le nostre preghiere condivise.
Questo tempo di prova, Dio non ci abbandona. La sofferenza ci oscura, ma Cristo è accanto a noi è nostro rifugio e forza. Dio ci rimetterà in piedi dopo ogni caduta.
Apriamo il nostro cuore e la nostra mente alla Parola di Dio.
“Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore”. (Romani 8:38-39)
“Siate forti, fatevi animo, non temete e non vi spaventate, perché il Signore tuo Dio cammina con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà”. (Deuteronomio 31,6)