Lunedì pomeriggio alle ore 15,00, la nostra Comunità ha festeggiato la Madonna di Fatima con la celebrazione dell’Eucarestia celebrata da don Stefano e don Cristian.
Il nostro parroco durante l’omelia ci ha consegnato alcune riflessioni che condividiamo con voi tutti:
“La Madonna ha detto sì al Signore”, senza quell’atto di fede non ci sarebbe stato Gesù. Il Vangelo di oggi ci indica qual è la vera beatitudine; quella che nasce quando diciamo sì alla volontà e alla bontà di Dio. Questa è la vera felicità, non quella del mondo che non arriva mai perché richiede una continua e inappagata rincorsa dei beni materiali. La gioia del Vangelo non è la gioia di chi vorrebbe eliminare la croce, ma di chi accetta la sofferenza per trasformare i momenti di dolore in occasione di amore e offerta. Ricordiamo perciò gli ammalati che soffrono nelle nostre case e negli ospedali, tutti quelli che soffrono nel corpo e nello spirito, perché anche le sofferenze morali sono croci che nessuna medicina può guarire, ma che occorre lenire con un diverso modo di viverle, affidandoci e abbandonandoci come Maria alla volontà di Dio. Pensiamo ai pastorelli di Fatima, due dei quali hanno vissuto una brevissima vita di sofferenze; nonostante ciò hanno mantenuto la promessa fatta alla Vergine di offrire il loro dolore per la salvezza dei peccatori. La Madonna ha dimostrato di privilegiare, per la consegna dei suoi messaggi, i piccoli, i bambini, quelli dal cuore semplice; chiediamo ancora alla Madonna un cuore umile e disponibile ad accogliere la volontà del Signore.
Condividiamo inoltre con voi questa bellissima preghiera, letta durante l’offertorio dal gruppo “Amici dei malati”, che hanno contribuito attivamente allo svolgimento della celebrazione:
“VERGINE MARIA,
tu sei la mamma di tutti noi: Gesù sulla croce ci ha affidati a te.
Continua, ti preghiamo, a riversare sui nostri malati la tua tenerezza e dono loro la speranza, il coraggio nella sofferenza e la fede nel Signore che non abbandona nessuno. A noi amici dei malati, insegnaci ad ascoltarli, a stare loro vicino con affetto, a dire loro parole di consolazione e di speranza, perché nessuno si senta solo o abbandonato.
Ascolta la nostra preghiera come fa una mamma con i suoi figli. Amen.”